“Nei caffè vi sono persone che vogliono restare sole, ma che per esserlo hanno bisogno di compagnia”. Bellissima questa frase di Alfred Polgar. Trovo che rappresenti molto bene quello che si può provare entrando in uno dei tanti caffè letterari della capitale austriaca: se visitate la città non potete perdere un giro tra i caffè storici di Vienna.
Quando visito una città importante amo molto cercare questi posti autentici. In questi locali le pareti trasudano storie, tradizioni, atmosfere di altri tempi. Mi piace sedermi al tavolino, ordinare un caffè e immaginare che dalla porta di ingresso entri qualche personaggio letterario o artista importante, habitué del caffè, che si incontri con i propri amici o colleghi per scambiarsi visioni sulla vita e progettare il futuro. Riucite a immaginare come doveva ssere?
I caffè di Vienna sono delle piccole opere d’arte, come i tanti musei che costellano la città. Bisogna solo entrare e lasciarsi coinvolgere dall’atmosfera da fine ‘800 che molti conservano. Il più famoso e secondo me il più affascinante è il Cafè Central, un’istituzione cittadina, un po’ come il Gerbeaud di Budapest.
L’interno è semplicemente magnifico, sembra un grande salotto elegante abbellito da soffitti a volte, lampadari vistosi, quadri preziosi che ricordano che ci troviamo a Vienna, come i ritratti di Sissi e Francesco Giuseppe che troneggiano al centro del locale. Si potrebbe passare l’intera giornata qui dentro ammirando la raffinatezza del locale, assaggiando una delle invitanti torte sfoggiate nel bancone all’ingresso, oppure leggendo un quotidiano montato su bastone all’antica maniera.
D’altronde era proprio così che facevano Robert Musil, Franz Werfel o Egon Friedell, illustri frequentatori del Central. Punto di riferimento storico degli artisti, è stato dichiarato Patrimonio Unesco. E se vi dico che dopo le 17 vi suonano anche il pianoforte? Magia.
Un’altra istituzione di Vienna è il caffè Landtmann, che poteva contare sulla presenza frequente di attori come Burt Lancaster o Romy Schneider, ma anche scrittori come Joseph Roth. E’ in piedi da 125 anni ed è sicuramente un caffè dalla grande atmosfera. Un altro celebre ritrovo classico per gli artisti è il Café Mozart, che risale alla fine del ‘700 e che ha visto sedersi tra i suoi tavolini i principali artisti dell’epoca che venivano qui anche per gustare il celebre Mozart-café con una generosa fetta della torta omonima.
Tappa obbligata per gli artisti della Secession, il Café Museum rappresenta per molti l’avanguardia del moderno design d’interni e conserva ancora un’atmosfera autentica. A pensare che qui venivano artisti come Klimt, Egon Schele o Karl Kraus, mi vengono i brividi.
Un caffè tipico viennese da non perdere è il celeberrimo Café Sacher, famoso in tutto il mondo per la torta di cioccolato e marmellata di albicocche che provoca consistenti file di turisti all’ingresso in attesa di assaggiare questa meraviglia.
E’ incredibile perché nonostante sia frequentatissimo dai viaggiatori, appena si varca la soglia il brusìo si spegne e si crea un’atmosfera intima che ti fa apprezzare l’eleganza dell’ambiente e la tranquillità di poter fare quattro chiacchiere gustando una fetta della mitica torta. C’è poco da dire, la Sacher qui è un’esperienza dei sensi. Non per niente Sacher è una delle poche e selezionate pasticcerie che si fregiavano del titolo di “k.u.k”, fornitrici della imperial casa regia.
I viennesi adorano indugiare in questi caffè, un’abitudine che hanno conservato negli anni seguendo il motto viennese “Dio ci diede il tempo ma della fretta non ha parlato”.
Come dar loro torto?
[…] Capitolo a parte meritano i dolci viennesi. Credo che Vienna sia uno dei posti più straordinari per i golosi come me ma anche per i gourmet più raffinati: la tradizione delle pasticcerie e dei caffè viennesi è nota in tutto il mondo (e ve ne ho già parlato qui). […]