Il viaggio a Bali, così come tutto il tour dell’Indonesia che ho fatto l’estate scorsa, mi è rimasto nel cuore e ne parlo sempre molto volentieri. Questa volta vi voglio raccontare di un piccolo angolo paradisiaco di Bali, lontano dal turismo di massa delle spiagge di Kuta e dall’affollata Ubud. Un posto dove rilassarsi e adagiarsi al lento ritmo quotidiano della vita balinese.
Padangbai è conosciuta solamente come porto da raggiungere per imbarcarsi verso la vicina Lombok o verso le isole Gili. Eppure quando ci siamo arrivati, abbiamo capito che questo posto aveva anche altro da offrirci: tranquillità, semplice vita di mare, semplicità. Venivamo da qualche giorno nel turistico Sud e avevamo proprio bisogno di trascorrere qualche giorno lontano da tutti ma vicino alla gente del posto. Appena scesi dal bus ci ha accolto un ragazzo che ci ha chiesto se volevamo alloggiare nel suo b&b. Il destino (che ringrazio) ha voluto che fosse già pieno, così per non lasciarci a mani vuote ci ha chiesto se volevamo stare da lui con la sua famiglia. Non mi è sembrato vero! Era una delle cose che mi ero ripromessa di cercare di fare e voilà, desiderio esaudito! Ci incamminiamo verso il villaggio, tra file di abitazioni semplici ma decorate dai tipici ornamenti e merlature balinesi.
Il vento soffia leggero e profuma di mare. Un gruppo di bambini che sta giocando per strada ci guarda incuriosito e sorridente. La nostra camera, all’ultimo piano, è semplicemente stupenda. Essenziale, ma con una vista meravigliosa dalla terrazza e un bagno completamente all’aperto!
Ci incamminiamo subito verso una delle due piccole baie immerse nella vegetazione che caratterizzano Padangbai. Per raggiungere la white sand beach (Bias Tugal) attraversiamo il villaggio e ci incamminiamo verso una collina rigogliosa, dove incontriamo alcuni allevatori che pascolano i buoi. L’atmosfera è incredibilmente tranquilla e silenziosa. Qui è la natura a parlare. Dopo un breve tratto scosceso in mezzo al bosco, compare davanti a noi una piccola mezzaluna abbracciata da un mare turchese, le cui onde si infrangono energiche lungo la riva. Ci sono poche persone che si godono le ultime luci del giorno e la magia del tramonto e noi ci uniamo a loro, con lo sguardo perso verso l’orizzonte.
La sera raggiungiamo il centro del paesino, che si sviluppa lungo il porticciolo. E’ la parte più turistica, ma qui ci sono solo viaggiatori ziano in spalla e appassionati di sub e snorkelling, che alloggiano in semplici bungalow e bed and breakfast e mangiano in warung frequentati dai locali, dove nelle griglie a carbone sfrigolano invitanti pesci pescati durante il girono dai pescatori del posto. Il nostro posto preferito è stato il Depot Segara, un localino essenziale ma dalla bella atmosfera rilassata e allegra, dove i piatti sono abbondanti e molto economici, perfetto per noi. Qui ho assaggiato uno dei piatti tipici di qui, il barracuda. Niente male!
Rientriamo nella nostra stanza ma non prima di aver salutato e scambiato qualche parola (più che altro gesti) con la famiglia che ci ospita. Stare da loro ci fa conoscere le loro abitudini quotidiane, come trascorerre molte ore nella veranda al’aperto, dove chiacchierare e far giocare i bimbi, e recarsi al tempio a pregare più volte al giorno con i cesti delle offerte sulla testa.
Abbiamo avuto anche la fortuna di imbatterci il giorno dopo in una processione nel principale tempio del paese, un monumento arroccato in cima a una collina. La tranquillità e il senso di devozione che emanano i loro volti ci colpisce molto. Sull’altro fianco della collina sorge la spiaggia più bella del villaggio, la Blue Lagoon, un’altra piccola baia di sabbia bianca con un mare turchese invitante.
Padangbai è un posto perfetto anche per visitare il versante Est di Bali con uscite facilmente gestibili in giornata. La maniera migliore di organizzarsi è in taxi contrattando il prezzo con l’autista. La nostra prima escursione l’abbiamo fatta al tempio di Pura Goa Lawah, un luogo di culto molto importante per i balinesi, famoso perchè situato a ridosso di una grotta popolata di pipistrelli, dove si dice viva un leggendario serpente gigante chiamato Naga Basuki.
A poca distanza dal tempio si raggiunge quello che un tempo era il cuore del regno più importante di Bali: oggi si chiama Semarapura ma il suo antico nome era Klungkung. Il complesso di Semarapura è davvero affascinante: qui viveva l’importante dinastia dei Dewa Agung. Il palazzo antico è andato in gran parte distrutto ma si possono ossservare alcune affascinanti incisioni. Meglio conservato è il Palazzo di Giustizia, dove una guida del posto ci fa ammirare i dipinti in tipico stile Klungkung, che ricoprono il soffitto del tempio.
Ancora più affascinante è il “padiglione galleggiante”, circondato da un grazioso laghetto. C’è anche un piccolo museo con alcuni reperti archeologici. Proprio all’uscita ecco un’altra sorpresa del nostro viaggio: una coppia di sposi in abiti tipici! Li guardo ammirata, così diversi nei loro costumi tradizionali eppure con la stessa gioia di sposi nei loro volti.
Continuiamo ad esplorare i dintorni di Padangbai addentrandoci verso l’entroterra. Lungo la strada per Sidemen attraversiamo una stupenda valle fluviale circondata da affascinanti paesaggi di risaie.
Facciamo qualche sosta per scattare alcune foto. Non c’è nessuno intorno a noi e la pace è la più assoluta. Ci imbattiamo in alcuni villaggi tradizionali prima di raggiungere il tempio più importante di Bali: il Pura Besakih. Non badate a quello che trovate scritto nella Lonely Planet, che purtoppo devo totalmente smentire. E’ vero che è un posto un pò sfruttato dal turismo e dove alcuni furbetti cercano di approfittarsi ingannando le persone che vengono a visitarlo, ma l’esperienza di vedere questo posto passa sopra a tutto questo e con qualche accorgimento è possibile cavarsela senza grandi problemi. State solo attenti a una cosa: quando arrivate di fronte all’ingresso, alcune persone del posto vi diranno che non potete entrare se non accompagnati da una guida (cioè loro): non ascoltateli! Una volta pagato il biglietto di ingresso potrete entrare e visitare il tempio senza problemi. La sua imponenza e la sua spettacolare posizione proprio alle pendici del vulcano Gunung Agung, a 1.000 metri d0altezza, vi lasceranno senza fiato.
Si tratta in realtà non di un tempio unico ma di 23 templi che formano un unico complesso. Salite fino all’edificio più alto, dove godrete di una vista spettacolare che si estende fino alla costa. E’ un luogo molto spirituale e la bellezza del Pura Penataran Agung, il tempio principale, vi ripagherà di tutto.
Tornando verso Padangbai attraversiamo un’incantevole zona rurale con alcune piantagioni di risaie davvero stupende. Attraversiamo altri villaggi tradizionali come Selat, dove osserviamo alcuni locali intenti a lavorare la pietra e le donne che stendono il riso al sole per l’essiccazione, e Sibetan, conosciuta per la raccolta e lavorazione del salak, un frutto con la buccia che sembra una pelle di serpente.
E’ questa la Bali che ci piace e che ci è rimasta più nel cuore. Qui, in mezzo a questa natura prorompente, immersi nella vita quotidiana della gente del posto, incantati da paesaggi mozzafiato.
@cristinapasin bellissima Bali! Ci sono stata anche io 2 anni fa ed è uno dei posti + belli che abbia mai visto! http://t.co/1bhrpN94Gi
Bello! A Padangbai ci sono stata solo di passaggio per imbarcarmi per le Gili. Grazie per avermela fatta vivere attraverso il tuo post!
Grazie a te di essere passata di qua!
[…] l’Indocina. E’ però un’ottima stagione per visitare la splendida Indonesia (vi segnalo solo uno dei tanti post che ho scritto su questo Paese) scegliendo una o più tra le migliaia di isole […]
Mi permetto di dissociarmi da questa tua romanzesca visione di padang e di bali in generale diventata una cloaca a cielo aperto con un abusivismo edilizio dirompente, il mare? I profumi? Si quelli della plastica bruciata e del gas di scarico delle moto o auto! La gente? Sorride se hai pronte le rupie in mano! Io ho alloggiato in due posti diversi uno peggiore dell’altro, dimmi dov’eri tu che domani vado a vedere! Un saluto
Ciao Oreste, permettiti pure perchè mi piace ascoltare anche chi ha impressioni e opinioni diverse dalle mie. Io ho alloggiato presso la casa di una famiglia nella zona del villaggio alla destra del porto e confermo la mia bella esperienza, tranquilla e piacevole. Non ho trovato il caos e la sporcizia che descrivi tu e nemmeno persone legate solo ai soldi. Anzi, quelle le ho subite in altre zone se devo essere sincera, per esempio a Ubud o nella zona di Kuta.
Ciao Cristina, ci sono dei giorni che purtroppo devo entrare a “gamba tesa in quelle che sono le “sognanti ” descrizioni di questi luoghi e di Bali in generale! In questo momento mi trovo ad Amed che se la vedi in foto (sopratutto fatte dai locali che affittano) è un paradiso! In realtà vivi tra allevamenti di maiali e le ultime case coloniche (prima che la cemintifazione si mangi anche queste) ci sarebbe altro da aggiungere, tipo che il centro di Amed non è altro che una strada sconnessa e impraticabile a piedi e soprattutto trafficata da motociclette dei locali che definirli demenziali è un eufemismo! Ritornando al tuo commento su Padang cercherò di vedere positivamente questo posto cercando un alloggio con un minimo di vivibilità! Che ne pensi di white Sand (che hai citato)
Un caro saluto
..puoi rispondermi quando avrai tempo..volevo solo aggiungere che in Bali ci vorrei vivere dal momento che sono riuscito ad avere una Kitas visa o che dir si voglia rinnovabile di anno in anno senza uscire dall’indonesia! Quindi dopo aver fatto le prime tragiche esperienze in Kuta, Sanur, Jimbaran, Ubud (dove tra l’altro risiedo) cerco di trovare un luogo vicino al mare dove gettare l’ancora!
Tu che ci sei stata a White Sand non capisco perché in mappa mi da un percorso di circa 1km.quando visualizzo gli hotel mediamente danno 7/8 km. Dal centro di Badang!
Io a White Sand ci sono arrivata chiedendo alle gente perchè non riuscivo a trovare la strada giusta
è sicuramente più di un km, sali su una collina e la percorri fino a sbucare sulla spiaggia dove c’è un baracchino con un ristorantino. Ci si impiega più o meno una mezz’oretta ad arrivare.
Ciao Oreste,
ad Amed non ci sono stata ma da come la descrivi decisamente mi piacerebbe
Le impressioni sui luoghi sono molto soggettive, a me Padangbai è piaciuta perchè venivo da Kuta e contrastava tantissimo con quella realtà affollata e finta. Lì ci sono solo surfisti e gente di passaggio verso Lombok e l’ho trovata più vera. Io ti consiglierei di stare nella zona del villaggio dov’ero io, anche perchè se non ricordo male a White sand non ci sono alloggi sulla spiaggia. Nel villaggio ci sono delle piccole guesthouse molto tranquille. Poi fammi sapere
Ciao Cristina si ti farò sapere riguardo Padang, per il momento faccio solo il pendolare da Ubud a Kuta, sta piovendo un po’dappertutto..