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Viaggio in Cambogia ecosostenibile: alla scoperta dell’etnia Bunong, gli uomini che parlano agli elefanti


Posted by cristina on 08 giu 2018 / 0 Comment
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Durante il mio viaggio in Cambogia, in visita al Ministero del Turismo, sentii parlare di una regione remota della Cambogia chiamata Mondulkiri, dove era possibile entrare in contatto con i Bunong, una minoranza etnica composta da comunità di coltivatori e contadini che vivono tra le foreste di questa zona. Una zona ancora non raggiunta dal turismo di massa, dove osservare costumi e tradizioni dei popoli originari del Paese. La cosa mi aveva affascinato e mi ero detta tra me e me che sarebbe stato meraviglioso visitare quella zona remota della Cambogia.

viaggio in Mondulkiri

Tipica abitazione Bunong

Parlando di recente con Roberto di Eurasie Travel, il tour operator che ci ha accompagnato in quel viaggio stampa alla scoperta del Paese un paio di anni fa, mi ha raccontato di aver iniziato a proporre un itinerario ecosostenibile proprio in quella zona, con lo scopo di offrire esperienze conoscitive  delle comunità locali, permettendo così a queste popolazioni di continuare a vivere nei loro territori, preservando la loro cultura e le loro tradizioni. La cosa assolutamente particolare è che mi ha parlato di questo viaggio attraverso il racconto di Dy, ragazzo ventenne dell’etnia Bunong ora diventato guida naturalistica di questa zona, che lui ha conosciuto personalmente nel suo viaggio a Mondulkiri.

Sapete che adoro le storie (vi ricordate quella di Jacopo, il masai di Zanzibar?) e anche in questo caso non ho potuto fare a meno di rimanere colpita e ammirata dal racconto di Dy, così ho deciso di raccontarlo anche a voi traducendo la sua storia.

******

“Ciao, sono un indigeno dell’etnia Bunong, vivo a Mondulkiri che è situata a NordEst della Cambogia. I miei genitori sono Bunong e sono contadini. Ho sette fratelli, 3 maschi e 4 femmine. Sono il secondo figlio, nato il 3 maggio 1995. Fin da quando ero bambino il mio animale preferito è sempre stato l’elefante, da piccolo me ne prendevo cura. Sono i miei migliori amici. La mia famiglia coltiva campi e alleva pollame e vive in una tipica abitazione Bunong.

trekking con gli elefanti Cambogia

Dy con gli elefanti

Quando ero bambino lavoravo duramente  soprattutto il fine settimana: uscivo presto al mattino a raccogliere resina dagli alberi e tornavo tardi la sera. Era molto dura perchè dovevo percorrere a piedi 30 km nella giungla spostandomi da un posto all’altro. La mia famiglia era povera, andavo a scuola e poi tornavo a casa, mi occupavo dei polli e sbrigavo le faccende domestiche. A un certo punto, poiché la mia famiglia non ce la faceva a mantenermi e a farmi continuare gli studi, sono andato a vivere con mio zio. Ho vissuto con lui per due anni finché non ho conseguito la licenza elementare. La scuola era allestita da un’organizzazione che forniva computer e insegnanti di inglese. Imparavo l’inglese e avevo il sogno di imparare a tradurre bene questa lingua. Volevo diventare un traduttore. Avevo conosciuto un cristiano che mi aveva invitato a venire in chiesa tutte le sere per imparare l’inglese. Fino a che non ho preso la licenza elementare mio zio mi ha mandato nella chiesa cristiana del centro, mentre nel 2009 ho continuato gli studi nella scuola media della città di Senmonorom. Quando ero alle medie, grazie a un’organizzazione internazionale che mi permetteva di studiare gratuitamente, mi esercitavo con l’inglese 3 ore al giorno, sulla bibbia, con il pastore Denis Kim dalla Corea. 3 anni dopo, nel 2013 ho terminato le scuole medie. In seguito ho iniziato a lavorare in un’agenzia viaggi, traducevo dall’inglese allo Khmer- Inglese-Bunong. Ogni fine settimana dopo la scuola seguivo i turisti e potevo praticare sempre di più il mio inglese. Ero felice e grazie al mio lavoro potevo ricevere un compenso per continuare a studiare. Perché penso che la conoscenza sia importante.

Popolo Bunong Cambogia

Donna Bunong

Ho continuato a lavorare fino al 2014 e sono diventato un insegnante di inglese in una scuola privata, dove ho insegnato part-time per un anno intero. Poi ho continuato in un’altra scuola privata per i 4 mesi successivi.  Alla fine del 2015 ho iniziato a seguire i turisti in autonomia, fino a quando mi sono diplomato al grado 12. Ho terminato le superiori nel 2016. In questi anni ho lavorato molto con turisti nazionali e internazionali e questo mi ha reso felice perché ho potuto viaggiare e conoscere tutte le province della Cambogia. In seguito ho deciso di frequentare l’università (BBU) che ha delle sedi nella provincia, e l’ho deciso perché ho pensato che a Ratanakiri mancano le risorse umane per assicurare lavoro e abbondanza alla zona. Fortunatamente ho incontrato un ottimo socio con il quale offrire lezioni di inglese e computer per guadagnare un po’ di soldi extra. Abbiamo allestito uno studentato con persone provenienti dalle zone rurali remote e oggi seguo molte persone e studenti.

visitare un villaggio rurale Cambogia

Ho un desiderio nella vita: finire gli studi universitari e trovare un buon lavoro che mi faccia guadagnare a sufficienza anche per poter aiutare le mie sorelle e fratelli a frequentare la scuola e a trovare a loro volta un impiego. L’ultimo pensiero è per i miei genitori: vorrei portarli a Phnom Penh o Siem Reap perché non hanno mai visto la capitale  nella loro vita. A presto”.

******

Bella questa storia vero? Un racconto di buona volontà, coraggio, tenacia e passione. Contro le difficoltà della vita, verso le opportunità.

Oggi Dy  è una guida naturalistica e collabora con Roberto per l’organizzazione dei tour alla scoperta di questa regione remota. Il loro punto di forza è il trekking con gli elefanti nella giungla, non a dorso ma camminando fianco a fianco con l’animale. Conosciuti anche come domatori di elefanti, i Bunong, l’etnia di cui Dy fa parte, hanno convissuto con gli elefanti per oltre 120 anni. Come lo Spirito della foresta, adorano lo spirito dell’Elefante e li considerano sacri. Sono trattati come membri della famiglia ed è vietato mangiare carne di elefante. Ancora oggi gli elefanti sono curati collettivamente dalle famiglie del villaggio. A turno, ogni componente della comunità diventa mahout, si prende cura dell’elefante e i soldi raccolti dalle escursioni con i turisti, vengono distribuiti a tutta la comunità. Una modalità ecosostenibile che consente a queste comunità di sopravvivere e mantenere le proprie tradizioni.

visitare villaggi Bunong Cambogia

Vita in un villaggio Bunong

L’itinerario di 11 giorni prevede la visita della capitale Phnom Penh con l’affascinante palazzo Reale, il ricco Museo Nazionale e il Toul Slenh Museum; un percorso lungo il Mekong circondati da una campagna rigogliosa; la visita delle dolci colline del Mondulkiri per conoscere l’etnia Bunong, avvistare i rari delfini Irrawaddy d’acqua dolce a Kratie e incontrare una famiglia locale; un’avventura lungo le possenti cascate del Mekong per poi raggiungere la montagna maestosa di Prasat Vihear; un viaggio nella capitale Koh Ker con i suoi templi nella foresta e un’esplorazione nella giungla a Beng Mealea; infine la visita di Angkor Wat, Patrimonio Unesco con i suoi templi enigmatici.

trekking giungla Cambogia

Se il racconto di Dy vi ha incuriosito e vi interessa approfondire l’itinerario di viaggio in Cambogia a Mondulkiri potete contattare il mio amico Roberto di Eurasie Travel (rotarta@tiscali.it), TO che ho provato personalmente e che posso consigliare.

Chissà, magari un giorno avrò l’occasione di conoscere anch’io Dy.

 

Scatti gentilmente concessi da R. Tartaglia e Dy.

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