Erano anni che volevo visitare le Cinque Terre. Una grande lacuna che finalmente, complice il nostro primo anniversario di matrimonio, sono riuscita a colmare. Un soleggiato weekend alle Cinque Terre di settembre, per scoprire le meraviglie di questo angolo di Liguria così famoso.
I nostri viaggi sono sempre improntati al risparmio, per quanto possibile, perciò abbiamo deciso di alloggiare a La Spezia, decisamente più abbordabile e molto comoda per raggiungere in giornata le Cinque Terre. Un weekend è sufficiente per visitare Portovenere e tutti e cinque i paesini ma ci vorrebbe molto più tempo per apprezzare a pieno la bellezza di questo tratto di costa così particolare, motivo per cui so già che dovrò tornare con le scarpe da trekking ai piedi per percorrere almeno alcuni dei bellissimi sentieri che attraversano le Cinque Terre.
Il nostro giro è partito da quella che si può definire l’anticamera delle Cinque terre, Portovenere, cui abbiamo dedicato un pomeriggio. L’abbiamo raggiunta comodamente da La Spezia in bus scendendo proprio sul piazzale antistante al bellissimo affaccio sul mare offerto da questo caratteristico borgo marinaro. Patrimonio dell’Umanità, la sua principale attrazione è la Chiesa di San Pietro, una splendida costruzione del 1200 abbarbicata su una roccia protesa verso il mare.
Lungo la via per raggiungerla si aprono tra le mura scorci meravigliosi sul Golfo dei Poeti e non scattare decine di fotografie qui sarebbe davvero un delitto. Altrettanto suggestiva la camminata per i carruggi del piccolo centro storico, con le sue colorate abitazioni costruite sulla pietra, intimamente nascoste tra cortiletti fioriti e vicoli che raggiungono il mare. L’altro simbolo del borgo è sicuramente il castello Doria, che si raggiunge con una camminata in salita lungo una stradina acciottolata. Imponente struttura difensiva, offre bei panorami sull’isola antistante di Palmaria e sulla chiesa di San Pietro.
La giornata successiva l’abbiamo dedicata interamente a visitare le Cinque Terre e, complice il bel tempo, abbiamo adottato una soluzione che ci è piaciuta molto: all’andata abbiamo preso il traghetto da La Spezia a Monterosso (con un biglietto ad hoc che si acquista direttamente al molo di imbarco), per poi tornare a La Spezia in treno, facendo tappa in ciascun borgo delle Cinque Terre. In questo modo abbiamo da un lato goduto dei paesaggi e scorci pittoreschi che le Cinque Terre offrono, apprezzabili solo dal mare, dall’altro abbiamo approfittato dell’indubbia comodità del treno (facendo il Cinque Terre Express) per visitare i paesini della costa con i nostri tempi. E’ possibile anche fare la Cinque Terre Card, che offre visite guidate, sconti per l’ingresso in alcuni musei, la connessione wi-fi e l’accesso gratuito ai servizi igienici. A noi non conveniva per come ci siamo organizzati però voi guardateci bene e poi valutate se vi conviene o no.
Va detta una cosa, per le famiglie in ascolto: le Cinque Terre non sono a misura di bambino, perché sono fatte inevitabilmente di saliscendi, scalini, promontori, terreni scoscesi ed è proprio questa la loro bellezza, che riesce a mantenersi ancora intatta nel tempo. Questo non vuol dire però che con un po’ di organizzazione non si possa fare. Noi abbiamo usato il passeggino per poter far dormire Alessio ma ci siamo pentiti perché sarebbe stato molto più comodo usare il marsupio ed è questo il consiglio che vi do: se avete bambini piccoli organizzatevi con la fascia o il marsupio per poterli portare con voi in modo agevole e sicuro.
Il primo borgo che abbiamo visitato, capolinea del traghetto, è stato Monterosso al Mare, il mio preferito per una serie di ragioni che vi spiego. Monterosso è divisa in due parti da un promontorio: da una parte si trova il porto e dall’altra la zona di Fegina. Il porticciolo è davvero grazioso con le barchette attraccate e, al di là della galleria che passa sotto allo sperone roccioso, una piazzetta antistante sempre molto battuta dai turisti perché è il punto di partenza per visitare Monterosso. Inoltrandosi verso l’interno, ci si immerge in suggestivi carruggi pieni di ristorantini, scalinate fiorite e botteghe artigianali. Da non perdere la Chiesa Parrocchiale di San Giovanni Battista con la sua facciata gotica del 1300 e con una camminata in salita il convento dei Cappuccini e la Chiesa di San Francesco. Che dire del mare? Monterosso offre, a differenza degli altri borghi delle Cinque Terre, spiagge accessibili di sabbia e ciottoli davvero meravigliose perché incastonate tra la costa frastagliata del Parco Nazionale. L’acqua è cristallina e invita con la bella stagione ad approfittare per un tuffo ammirando in tutta la sua maestosità la Statua di Nettuno costruita su uno sperone di roccia. Passeggiate sul lungomare di Monterosso e fermatevi mangiare una focaccia ligure seduti in uno dei tanti tavolini dei caffè che si affacciano sulla riva è un’esperienza ricca di soddisfazione.
Da Monterosso ci siamo trasferiti via treno a Vernazza, uno dei borghi più belli delle Cinque Terre per la sua posizione tra le rocce e il mare. La piazzetta antistante alla baia è a dir poco pittoresca con la chiesa dedicata a S. Margherita d’Antiochia posizionata proprio sul mare, le barchette colorate attraccate a riva e una serie di affascinanti edifici storici stretti tra vicoli, porticati e logge che testimoniano il grande passato della cittadina. Se volete godere di un panorama a cinque stelle allora incamminatevi verso il castello Doria, con i suoi 70 metri di torre a picco sul mare.
Dopo un breve giro di Corniglia, l’unico borgo il cui centro storico non è raggiunto dal treno in centro (per raggiungerlo bisogna prendere una navetta dalla stazione), ci siamo fermati a Manarola, a mio avviso il borgo più caratteristico e fotogenico di tutti: basta percorrere l’ultimo tratto della via Belvedere che permette di ammirare il borgo dal mare, per tirare fuori la macchina fotografuica e non smettere più di scattare. Il porticciolo con le barche ormeggiate sulla riva, gli speroni rocciosi dai quali i più temerari si tuffano e sullo sfondo le vecchie case dipinte di colori pastello rendono questo posto davvero speciale. Da Manarola parte il sentiero più famoso delle Cinque Terre, la via dell’Amore (purtroppo ancora inagibile), che conduce a Riomaggiore, l’ultima tappa del nostro viaggio alle Cinque Terre.
Riomaggiore è anch’essa piuttosto fotogenica con le sue strette vie e le case-torri a più piani dai tipici colori liguri tutto intorno. Consiglio di visitare la Chiesa di San Giovanni Battista che si trova nella parte alta della cittadina, davvero molto suggestiva nella sua posizione, e il castello di Riomaggiore, una fortificazione del 1200 che si trova su un colle e regala gli ultimi scorci da cartolina prima di riprendere il treno per La Spezia.